Ecologia&Ambiente

Ecologia e scuole Green: le premesse ci sono

Ecologia nelle scuole

La crisi climatica ogni anni sembra farsi più urgente, attirando l’attenzione di media, opinione pubblica e istituzioni e chiedendo loro di fare una scelta per l’ecologia. Eppure sono ancora tante le persone che vedono nei cambiamenti climatici dei semplici cicli naturali che non richiedono di essere presi troppo sul serio.

Dall’altro fronte, uno dei gruppi sociali che negli ultimi anni si è maggiormente esposto e battuto su e per questo tema è sicuramente quello dei giovani. Ragazzi di tutte le età che sono cresciuti con il campanello d’allarme del cambiamento climatico, nelle orecchie. Complici anche personaggi simbolo nella lotta al climate change, come GretaThumberg, la paladina dei movimenti giovanili per il clima.

I giovani sembrano dunque molto più interessati e preoccupati di quanto ogni anno succede nel mondo: conseguenza di un pianeta che si sta ribellando allo sfruttamento incontrollato delle sue risorse da parte dell’uomo. Sicuramente, le nuove generazioni avvertono, rispetto a quelle più anziane dei loro genitori o dei loro nonni, un maggiore senso di responsabilità tanto verso il proprio futuro, quanto verso quello di chi verrà dopo di loro.

Come si porta l’ecologia nelle scuole?

Nonostante, come abbiamo detto, oggi i giovani rappresentino la fetta di popolazione più attiva e interessata alle tematiche che investono la grande questione del cambiamento climatico, è comunque bene che questi argomenti diventino materia di discussione nelle scuole. Per questo, la cultura scolastica italiana andrebbe arricchita con momenti educativi destinati alla discussioni di temi che riguardano l’ecologia, le politiche ecologiche internazionali e le buone pratiche per uno stile di vita più sano per l’ambiente.

Partire dalle scuole, significa formare le nuove generazioni con una mentalità che non sarebbe più quella di trenta anni fa. Bensì quella di una classe di cittadini cresciuta con nuove consapevolezze e un migliore senso di responsabilità verso l’ecologia ambientale.

Non solo: l’insegnamento e la discussione di tematiche green a scuola può anche essere un ottimo punto di partenza per la divulgazione al di fuori dagli istituti scolastici, come all’interno delle stesse famiglie.

Ma nel concreto, cosa possono fare i giovani d’oggi per migliorare il loro stile di vita e diventare sempre più ecosostenibili? Il fatto di passare così tanto tempo a scuola da parte della maggior parte dei teenager italiani rende questo luogo uno dei posti in cui devono essere messe in pratica numerose pratiche ecosostenibili con lo scopo di ridurre l’impatto ecologico di studenti, corpo insegnanti e personale.

Quindi, concretamente essere una scuola più green può significare, ad esempio, ridurre la produzione dei rifiuti all’interno degli edifici scolastici (come ad esempio quelli generati nelle mense); valorizzare il riuso e promuovere una attenta raccolta differenziata; migliorare il consumo dell’acqua, cercando di ridurre i consumi idrici.

Partiamo dalla mobilità: fare una scelta per l’ecologia

ecologia-mobilità ecosostenibile

Altre buone pratiche che si possono adottare riguardano la stessa mobilità. In altre parole, il modo in cui gli studenti si recano a scuola. Se il proprio istituto non è troppo lontano da casa si può infatti preferire una più ecologica scelta di mobilità: come l’andare a piedi. In alternativa, se l’istituto risulta troppo lontano da raggiungere senza mezzi è comunque possibile fare una scelta per l’ecologia: prendere la bicicletta.

In questo senso, molte città stanno promuovendo la mobilità ecosostenibile, espandendo e migliorando la propria rete ciclabile. L’obiettivo è proprio la costruzione di spazi in cui il cittadino possa sentirsi al ‘sicuro’ nel viaggio verso la propria destinazione, invece di doversi destreggiare fra il traffico cittadino.

Non solo: soprattutto nei paesi di provincia, in cui è più facile per i ragazzi dirigersi verso l’istituto scolastico a piedi, a volte è possibile trovare dei percorsi stabiliti che toccano molte delle zone abitate dai bambini di un istituto. Il genitore o volontario di turno segue il tragitto dei ragazzi, raccogliendo passo passo tutti i bambini fino all’arrivo a destinazione.

Riscrivere le regole delle mense e degli spuntini

Quante volte vi è capitato di sentire della quantità di rifiuti prodotti dalle mense scolastiche?

Uno dei problemi che possono essere affrontati è infatti proprio quello della riduzione degli scarti. Non solo: gli stessi prodotti potrebbero essere scelti in un’ottica più ecologica, ad esempio scegliendo di promuovere nelle mense un’alimentazione biologica e a Km 0. In questo modo vieni ridotto l’impatto sul trasporto delle materie prime e al contempo valorizzato il cibo locale.

Cosa dire invece delle pause di mezza giornata in cui gli studenti si dirigono a macchinette/bar per la pausa caffè? Una delle soluzioni che si potrebbero prendere in questo senso è la valorizzazione di cibi con un basso impatto ecologico. In questo senso, potrebbero essere bandite le bibite gassate nelle macchinette, che producono plastica. Gli studenti possono anche essere invitati a portarsi da casa lo spuntino: magari un frutto di stagione o un panino con salumi locali.

Ultima ma non meno importante: l’acqua. Si sa, la tendenza delle bottle è ormai diffusa ed apprezzata dalla maggior parte delle persone. Ma le scuole potrebbero comunque fare un passo in più. Potrebbero incentivare gli studenti a venire sempre a scuola forniti della propria bottiglia con il merchandising. In che modo? Brandizzando delle bottle con il logo e il nome dell’istituto.

L’ecologia in classe: la scelta del materiale scolastico

Anche la questione del materiale usato in classe per lo svolgimento delle lezioni merita di essere affrontato. In Italia, l’uso di quaderni e libri scolastici è ancora predominante rispetto al ricorso di altri strumenti, come pc o tablet che sostituiscano il classico materiale scolastico. La conseguenza è una produzione di carta inimmaginabile. Una buona pratica in questo senso può allora essere quella di non acquistare libri nuovi, ma cercare le versioni usate, acquistandole online, in negozio o direttamente dagli studenti degli anni precedenti.

Non solo: basta con le penne di plastica e avanti con quelle in bambù e altri materiali riciclabili. Un’altra soluzione possono anche essere le bic in plastica riciclata o con le cartucce ricaricabili. Infine, molto carine le penne in legno di betulla che possono essere piantate una volta consumate.

Insomma, di opzioni e scelte sostenibili che possono fare di una scuola un modello Green ce ne sono e gli studenti italiani sembrano essere pronti ai cambiamenti che l’ambiente ci sta chiedendo!